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Slow life, riscoprire la lentezza

Riprendo le fila in forma scritta ed estesa del mio intervento di domenica 1 aprile 2012 al camp Pink is the New Green, ospitato da Fa’ la cosa giusta, in cui un gruppo di donne attente all’ambiente si è riunito per discutere attorno al tema della sostenibilità al femminile.

Slow life: riscoprire la lentezza

Molte di noi si saranno ormai rese conto di come nel corso degli ultimi decenni il mondo, con particolare riferimento ai Paesi industrializzati, appaia impegnato in una corsa a folle velocità. Accelerando ulteriormente il ritmo non rischiamo forse di autodistruggerci? Progresso e profitto non possono essere gli unici nostri obiettivi, in quanto essi sono diventati insostenibili, sia per le nostre vite, sia per il Pianeta che ci ospita, che per la Natura che ci circonda, o quanto di essa rimane. Sarebbe dunque bene prendere esempio da uno degli animali più umili e più saggi: la lumaca. Essa si impegna laboriosamente giorno per giorno per la costruzione del proprio guscio, che è la sua casa – come ricorda Serge Latouche in una sua celebre metafora –, ma ad un certo punto decide di compiere una sosta in cui consolidare il lavoro svolto fino a quel momento. E’ giunta l’ora, per noi donne in primis, di fermarci a riflettere sulla fretta che ogni giorno ci attanaglia, di porci delle domande in merito e di provare a darci delle risposte che ci spingano a frenare la nostra iperattività, almeno per il tempo che ognuna di noi necessita per ricaricarsi di energia.

Sarebbe bene che imparassimo a regalarci dei ritagli di tempo da dedicare a noi stesse, al rilassamento, alle nostre passioni, senza naturalmente dimenticarci di volgere lo sguardo verso chi ci circonda. Non si tratta dunque di egoismo, ma di trasmettere ai nostri compagni di vita o di lavoro, attraverso il nostro esempio, come sia possibile rallentare senza per questo tralasciare nulla. Non dimentichiamo l’indissolubile trinomio Donna-Lentezza-Sostenibilità. Rallentare il ritmo porta infatti necessariamente a porre una maggiore attenzione all’ambiente che ci circonda, ai doni che la natura ci offre, alle mille sfumature di un frutto, che prese dalla fretta non saremmo altrimenti in grado di cogliere. Ci sono alcuni piccoli suggerimenti che vorrei darvi per provare a rallentare da subito. Essi riguardano il momento di uscire di casa per occuparsi della spesa, l’organizzazione delle vacanze, la preparazione dei pasti e la pratica di attività distensive.

Spesa itinerante

Ammetto come non sia semplice sradicare l’abitudine di buttarsi a capofitto tra le corsie del supermercato il sabato mattina per dedicarsi alla spesa, sicure di trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno e probabilmente molto di più. Il supermercato è uno dei “non luoghi” (così come li ha definiti Marc Augé) più ingannevoli ed in cui ci si sente più liberi. Sembra che tutto possa essere nostro facilmente, semplicemente allungando una mano, almeno fino al momento in cui alla cassa ci viene richiesto di pagare il conto. Al supermercato si perde tempo, ci si trova intrappolati in code infinite, si spende più di quanto si era previsto. Proviamo allora a lasciare l’automobile in garage, contribuendo così a ridurre le nostre emissioni inquinanti, e riscopriamo il piacere di andare a fare la spesa a piedi nelle botteghe di paese o di quartiere, dal fruttivendolo o dal panettiere (se il pane non lo autoproduciamo già), presso le botteghe del commercio equo. Non è detto che i prezzi delle merci siano più elevati e allo stesso tempo sarà più difficile farsi ingannare ed attirare dalle offerte. Potremo riscoprire i luoghi in cui abitiamo, con lentezza, e compiere gli acquisti necessari, senza che nessuno possa metterci fretta e magari piacevolmente accompagnate dal resto della famiglia.

Viaggi al rallentatore

Quando si avvicina il momento di organizzare un viaggio o una vacanza, facciamo in modo che la nostra fuga dalla città si trasformi realmente in un momento di pace e di riposo. Evitiamo gli itinerari più battuti ed eccessivamente fitti e le località sovraffollate. Cerchiamo di organizzare le tappe del nostro viaggio in modo che il desiderio di visitare nuovi luoghi sia accompagnato da momenti di stasi e di riposo. Nel rispetto dei criteri del turismo sostenibile e consapevole, sarebbe bene cercare di muoversi il più possibile a bordo dei mezzi pubblici. I treni regionali sono tra i mezzi ideali. Hanno prezzi minori rispetto ai treni ad alta velocità e permettono di osservare con tranquillità il panorama dal finestrino, oltre che di scambiare quattro chiacchiere con i compagni di viaggio. Non ci si stancherà per il fatto di aver trascorso ore alla guida, sotto il sole, lungo le autostrade, ed il viaggio sarà riposante fin dall’inizio. Il nostro impatto ambientale risulterà ampiamente ridotto.

Cucina salva tempo

Potrebbe apparire come una provocazione, ma sono convinta che non saranno i fast-food, i take-away, i piatti pronti e gli alimenti surgelati a permetterci di guadagnare tempo quando arriva il momento di preparare il pranzo o la cena. Sempre più di frequente potremmo provare a riscoprire il piacere di gustare alimenti come i legumi o il riso integrale, che richiedono una cottura lenta, senza pretendere cure particolari. Mentre la pentola è sul fornello, a fiamma molto bassa, guadagneremo quella tanto sospirata mezz’ora di tempo da dedicare a noi stesse, che, soprattutto alla sera, dopo una lunga giornata ricca di impegni, ci saremo sicuramente meritate. Nel frattempo, ottimizziamo l’impiego delle risorse energetiche ponendo sulla pentola in ebollizione un cestello per la cottura a vapore, in cui riporre le verdure. Esse cuoceranno senza richiedere attenzioni da parte nostra e magari potranno essere conservate per diventare uno dei piatti da consumare il giorno dopo. Cucinare consapevolmente, con lentezza e con saggezza, significa anche prendersi maggiormente cura della propria alimentazione, scegliendo gli ingredienti migliori, evitare gli sprechi di cibo e ridurre gli acquisti di ingredienti venduti in inutili ed ingombranti imballaggi, con un conseguente calo della quantità di rifiuti casalinghi prodotti.

Yoga, ritmo e respiro

Lo yoga è una disciplina antichissima che ci aiuta a ritrovare il contatto tra mente e corpo e con l’universo in cui siamo immersi, comprensivo di tutti gli elementi naturali che lo compongono. Lo yoga basa la propria efficacia non soltanto sulle famose posizioni più o meno contorte, le asana, ma anche e probabilmente soprattutto sulla forza del respiro e sul potere che deriva dalla ritrovata capacità di controllarlo, in particolare nei momenti in cui a causa dello stress o dell’ansia ci sentiamo risucchiare in un vortice di frenesia e desideriamo rallentare. Lo yoga comprende esercizi di respirazione più o meno complessi, che possono essere eseguiti durante momenti di pausa più o meno brevi per sentirsi subito meglio, regolarizzando il ritmo del respiro e rilassando mente e corpo. E’ consigliabile seguire un buon corso almeno una volta alla settimana e poi dedicarsi agli esercizi non appena possibile, magari proprio mentre i nostri legumi sobbollono in pentola.

Conclusione

“Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle? Sono scomparsi insieme ai sentieri tra i campi, insieme ai prati e alle radure, insieme alla natura?”, scrive Milan Kundera nel romanzo breve “La lentezza”, che ci rammenta come la riscoperta di ritmi più lenti e sostenibili potrà portare ad un ritorno alla Natura, come essenza del femminile, certamente con occhi nuovi rispetto al passato, e con la speranza che prati, campi e sentieri immersi nel verde possano ritornare ad essere, più o meno concretamente, al centro dei nostri percorsi quotidiani.

Marta Albè

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