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Non mentire mai ai bambini

I bambini hanno bisogno di conoscere la verità, anche quando è dolorosa. C’è modo e modo di dire la verità. Ogni adulto potrà esprimerla in una forma comprensibile al bambino, senza nasconderla. Se fingiamo gioia quando siamo tristi, il bambino se ne accorgerà e forse non se ne darà pace finché non motiveremo il nostro atteggiamento.

Già dai 18 mesi, i piccoli sono in grado di identificare le reazioni emotive ingiustificate. Sanno che ai sorrisi corrisponde felicità e che le lacrime sono un segno di tristezza.

Se sei felice, e tu lo sai, batti le mani!

I bambini sono in grado di comprendere facilmente un simile comportamento, perché il movimento corrisponde all’emozione in modo esatto. Ma quando le emozioni e le reazioni non sono perfettamente allineate, i bambini riescono a capire che qualcosa non va, almeno a partire dai 18 mesi.

Si tratta di quanto emerso da una ricerca condotta presso la Concordia University dalle psicologhe Sabrina Chiarella e Diane Poulin-Dubois. Un articolo a firma delle due esperte è stato pubblicato dalla International Society on Infant Studies con il titolo di “Cry Babies and Pollyannas: Infants Can Detect Unjustified Emotional Reactions”.

Lo studio dimostra che I bambini sono in grado di comprendere se le emozioni di una persona sono giustificabili, dato un particolare contesto. I piccoli capiscono se il significato di un’esperienza è direttamente legato all’espressione che segue subito dopo.

A parere delle ricercatrici, i bambini non possono essere ingannati. Non si può far credere loro che qualsiasi cosa in grado di causare dolore possa avere conseguenze piacevoli. Spesso gli adulti tentano di porre al riparo i bambini dallo sconforto, indossando una maschera felice (ad esempio, un finto sorriso prolungato) in seguito ad un esperienza triste o negativa.

I bambini sanno riconoscere la verità

Le esperte hanno valutato i comportamenti di 92 bambini dell’età di 15 e 18 mesi di fronte a quanto inscenato attraverso la recitazione (come mostra questo video). I bambini di 18 mesi, ad esempio, si sono dimostrati in grado di riconoscere la vera tristezza e di mostrare empatia per la persona con il viso triste soltanto se la sua espressione facciale era giustificata. I piccoli di 15 mesi non erano ancora giunti a questo stadio.

Imparare a riconoscere le vere espressioni di gioia o tristezza fa parte del processo evolutivo degli esseri umani ed è necessario per saper comprendere le emozioni e la vita interiore di chi ci circonda.

Entrambe le ricercatrici appartengono al Center for Research In Human Development della Concordia University.

Guarda qui il video.

Marta Albè

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