vita

Vivere in un mondo che soffre

Non sono impermeabile alla sofferenza, non lo sono mai stata. 

Questo significa che fin da bambina potevo sentire dentro di me la sofferenza delle altre persone e soffrivo a mia volta, perché provavo dolore per gli altri e per il mondo.

Capivo intuitivamente che ogni persona vive con un carico di sofferenza, a volte pesante, altre volte più leggero.

Osservavo il mondo devastato da guerre e inquinamento, non riuscivo a comprendere il senso del dolore e mi ponevo molte domande, trovando ben poche risposte.

Ora che sono una persona adulta, come mi pongo nei confronti della sofferenza degli altri e del mondo?

Crescendo ho scoperto il significato dell’empatia, della compassione verso gli altri e verso se stessi.

Non ho mai smesso di pormi domande e ho imparato ad ascoltare le altre persone in modo aperto ed empatico, affinché parlando potessero sfogarsi, sentirsi meglio, alleggerire le proprie sofferenze.

I motivi di sofferenza e di preoccupazione possono essere numerosi e possono riguardare la salute, il lavoro, le relazioni con gli altri, le incertezze per il futuro.

Sono preoccupazioni che possono crescere in base al contesto in cui viviamo ed ora come ora è impossibile chiudere gli occhi di fronte a una situazione globale che parla di guerra, di pandemia e di crisi climatica.

Di fronte a simili eventi, appare subito chiaro che siamo tutti collegati, che ogni cosa è collegata: popolazioni che vivono in nazioni diverse dalla nostra, risorse energetiche che si trovano altrove, luoghi del mondo in cui i cambiamenti climatici sono più evidenti, paesi in guerra che chiedono aiuto.

È davvero un peso importante da sopportare per le persone più sensibili e per chi non vuole nascondere la testa sotto la sabbia.

Forse anche tu ti sarai chiesto cosa potresti fare in questo momento per rendere il mondo in cui vivi un posto migliore.

È una domanda che mi  pongo ogni giorno e a cui so di poter dare molteplici risposte.

So che posso partire dal mio piccolo mondo, dalla mia casa e dalla mia famiglia.

Posso provare ogni giorno a vivere in modo più sostenibile e consapevole per pesare meno sul Pianeta.

Posso praticare l’ascolto profondo per essere davvero presente con le altre persone e aiutarle ad alleviare le sofferenze e le preoccupazioni della vita quotidiana.

Posso praticare la meditazione con costanza per ricaricarmi di nuove energie e per ritrovare la mia pace interiore.

Posso leggere, studiare e informarmi per capire come offrire al mondo il miglior aiuto possibile, perché so che si tratta di un mondo che soffre.

Soprattutto perché, nel delicato gioco di equilibri che compone il mondo, se la sofferenza non esistesse, non esisterebbe nemmeno la felicità.

Se come me in questo momento ti trovi di fronte a mille domande senza risposta, vorrei suggerirti la mia ultima lettura, perché mi ha aiutata a riflettere un bel po’.

Lo Zen e l’arte di salvare il Pianeta, che è forse il libro più potente e profondo di Thich Nhat Hanh.

Un libro che ti aiuterà a non arrenderti di fronte alla sofferenza del mondo.

Un libro per persone che si sentono come spugne di fronte alla sofferenza e che vogliono diventare come balsami per alleviare il dolore del mondo. 

Marta Albè

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  1. Pingback: Scrivere un diario della felicità | Marta Albè

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